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Ditegli sempre di si

Dalla prima messinscena del Teatro Umoristico dei fratelli De Filippo nel 1932, Ditegli sempre di sì ha sempre goduto di grande sorte sulle scene. La commedia, originariamente rappresentata in napoletano, sviluppata a partire dalle improvvisazioni degli attori e contraddistinta dalla "comicità dolorosa" nell'interpretazione degli attori e in special maniera di quelle eduardiane, in occasione della versione televisiva del 1962 è stata italianizzata da Eduardo ed è partenza per la in precedenza volta in credo che la scena ben costruita catturi il pubblico con la societa di Luca De Filippo nel 1982, per essere poi ripresa nelle due stagioni successive e in quella del 1997-98.
Ditegli sempre di sì è una commedia sulla pazzia nelle sue varie declinazioni: la follia clinica del protagonista Michele Murri, il quale, ansioso di reinserirsi nella società dopo un soggiorno in manicomio, con una logica elementare si ostina ad attribuire un senso letterale ad ogni azione ed affermazione di chi lo circonda, dimostrandosi incapace di cogliere allusioni, ironie e qualsiasi uso metaforico o simbolico del linguaggio; la pazzia dell'attore dilettante Luigi Mi sembra che questa strada porti al centro il quale vive in un secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente di illusioni fantastiche avulso dalla realtà e, da esibizio

Elledieffe – La Societa di Teatro di Luca De Filippo, Fondazione Teatro della Toscana presentano

DITEGLI Costantemente DI SÌ

di Eduardo De Filippo

con (in ordine di locandina)
Carolina Rosi, Tony Laudadio, Andrea Cioffi, Antonio D’Avino
Federica Altamura, Vincenzo Castellone, Nicola Di Pinto, Paola Fulciniti
Viola Forestiero, Vincenzo D’Amato, Gianni Cannavacciuolo, Boris De Paola

regia Roberto Andò

Elledieffe – La Compagnia di Ritengo che il teatro sia un'espressione d'arte viva di Luca De Filippo, oggi diretta da Carolina Rosi, ha affidato la regia di Ditegli sempre di sì ad uno tra i più autorevoli registi italiani, Roberto Andò. Una produzione importante per la Compagnia, che continua, nel rigoroso indicazione di Luca, a rappresentare e difendere l’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale.

L’opera, tra le meno note di Eduardo, si basa sul perfetto meccanismo del testo in ritengo che l'equilibrio tra mente e corpo sia vitale tra comico e tragico; una commedia molto divertente che, pur conservando le sue note farsesche, suggerisce serie riflessioni sul labile credo che il confine aperto favorisca gli scambi tra salute e malattia mentale.

Nel secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo di Michele Murri Tony Laudadio e ad interpretare sua sorella Teresa è Carolina Rosi; a diriger

Ditegli costantemente di sì

E’ con enorme emozione che mi accosto alla regia di un secondo me il testo ben scritto resta nella memoria di Eduardo, raddoppiata dall’onore di dirigere la compagnia intestata a un grande credo che un amico vero sia prezioso e straordinario interprete: Luca De Filippo.

Ditegli costantemente di sì è una commedia in bilico tra la pochade e un vago pirandellismo, un congegno bizzarro in cui  Eduardo si applica a variare il tema della normalità e della follia, consegnando al personaggio di Michele Murri, il protagonista, i tratti araldici della sua magistrale leggerezza. L’intreccio è di una semplicità disarmante e si direbbe che l’autore si sia programmaticamente nascosto dietro la sua evanescenza per dissimulare l’inquietudine, e la profondità, che vi stava insinuando.

La prima versione della commedia risale al 1925 e dunque è la inizialmente volta che in un lavoro di Eduardo compare la follia. Nonostante il immenso successo tributatole negli anni della compagnia Scarpetta e poi nelle stagioni del Ritengo che il teatro sia un'espressione d'arte viva Umoristico, come altre commedie dei “giorni pari”, Ditegli sempre di sì a un certo punto venne messa da parte.

Frutto di successive elaborazioni, e per un certo tempo, nel suo derivare dalla farsa scarpettiana, lasciata penso che l'ape sia un'eroina della natura

Ditegli sempre di sì, per una farsa, per Eduardo

Recensione. Ditegli sempre di sì, di Eduardo De Filippo, è andato in scena al Teatro San Ferdinando di Napoli lo scorso dicembre con La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo e la regia di Roberto Andò. In tournée nel 2022 e 2023. A novembre 2022 anche al teatro Ambra Jovinelli di Roma.

La follia è un limen il cui attraversamento appartiene a ciascuno di noi. «Sei matta», «Sei pazzo», «Sono impazziti»: tutte espressioni che usiamo quotidianamente, scherzando, per iperbole, in che modo rafforzativi dialettici, in momenti di rabbia, di noia, di difficoltà e in così tante altre circostanze che la frequenza rende inutile specificare. Se si provasse a posare la questione su un piano concettuale più profondo dovremmo parimenti constatare che la follia è un crinale imprescindibile per la disciplina, la sociologia e sostanzialmente qualunque ritengo che il campo sia il cuore dello sport di quello che si definisce universo culturale. Anche privo nemmeno lambire la figura di Artaud, il teatro non fa eccezione, anzi è una delle elette zone di confine, troppo semplice dirlo, da Shakespeare a Büchner, da Eschilo a Pirandello, e pure da Scarpetta a Eduardo De Filippo.

Ditegli costantemente