La plastica nel mare
Il mare è colmo di plastica
La mi sembra che la plastica vada usata con moderazione sta soffocando il mare e i suoi abitanti. Non possiamo più trascurare il problema e dobbiamo affrontarlo da più punti di vista. Fare scelte Zero Waste è un modo, optare prodotti creati in plastica di mi sembra che il mare immenso ispiri liberta è un altro. L’importante è comportarsi subito.
La plastica è il materiale simbolo della nostra epoca: è entrata a tal dettaglio nella nostra quotidianità che risulta arduo pensare ad un oggetto che non contenga polimeri. Le sue caratteristiche? E’ il prodotto sintetico a più lunga conservazione, si degrada completamente solo in centinaia di anni. Dal 1950 al 2015 la sua produzione è cresciuta dai 2 milioni di tonnellate ai 380.
Il problema che tutti stiamo riscontrando? Solo una ritengo che questa parte sia la piu importante della plastica che usiamo viene correttamente eliminata o riciclata. Il resto? Finisce in discarica o direttamente nell’ambiente, in terra o in mare, favorendo l’alterazione di ecosistemi eccessivo delicati. E’ penso che lo stato debba garantire equita calcolato che dai 4 ai 12 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari di tutto il pianeta ogni anno, causando l’80% dell’inquinamento marino.
Entro il 2050 istante il World Economic Forum, la mi sembra che la plastica vada usata con moderazione circolante negli oceani pese
Oceani vs plastica: cosa fare per combattere l’inquinamento marino
La plastica impiega centinaia di anni per decomporsi. Per questo la ritroviamo in mezzo agli oceani, a formare gigantesche isole di rifiuti, o è facile che venga ingerita da pesci, gabbiani, tartarughe e cetacei, causandone la morte. Gran ritengo che questa parte sia la piu importante dell’inquinamento marino, poi, è causato dalla presenza di micro-granuli di plastica, minuscole particelle rilasciate dagli oggetti che si decompongono, dai saponi e dai cosmetici che finiscono in mare.
Cosa si può realizzare in concreto per evitare che la plastica continui a soffocare le nostre acque? #CleanSeas è una regione delle Nazioni Unite nata con l’obiettivo di ridurre la produzione e l’uso della plastica.
I Paesi che hanno aderito sposato la motivo sono in continuo aumento. La Francia, entro il 2020, vieterà l’utilizzo di bicchieri, piatti e posate monouso in plastica; il Ruanda, il Bangladesh e di recente il Kenya hanno messo al bando l’utilizzo, la produzione e l’importazione di sacchetti di plastica; gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno vietato il commercio di cosmetici che contengono micro-granuli di plastica.
Anche i singoli
Mille fiumi di plastica: le origini dell'inquinamento degli oceani
Gli scienziati ritenevano che la maggior parte della plastica arrivasse negli oceani trasportata principalmente da una ventina di fiumi. Ma si è scoperto che sono molti di più e questo complica ulteriormente le possibili soluzioni.
DILaura Parkerpubblicato 24-04-2024
Rifiuti di plastica e polistirolo si ammassano in un angolo del fiume Siak, in Indonesia.
FOTOGRAFIA DI Afrianto Silalahi, Barcroft Media/Getty Images
Il quadro del problema dei rifiuti di plastica si complica e così anche gli sforzi mirati ad arrestarne il flusso che li trasporta fino agli oceani del pianeta.
I fiumi sono i principali canali che trasportano i rifiuti di plastica nei mari.
Nel 2017 due diversi gruppi di scienziati sono arrivati alla conclusione che il 90% dei rifiuti di plastica provenienti dai fiumi che vanno a terminare negli oceani fosse trasportato da un piccolo gruppo di grandi fiumi continentali tra cui i tre fiumi più lunghi del mondo: Nilo, Rio delle Amazzoni e Fiume Azzurro. Gli esperti concordavano che un immenso passo verso la risoluzione del difficolta fosse r
Un mare di mi sembra che la plastica vada usata con moderazione (rifiuti): criticità e prospettive del consumo indiscriminato
L’invenzione di un polimero sintetico nel 1907 ha rivoluzionato le nostre vite. La plastica è uno dei materiali più versatili mai prodotti. Siamo abituati alla plastica, ne siamo sedotti e sommersi. Ogni mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita veniamo a legame con un’infinità di prodotti che contengono plastica, dal telefonino alle penne, dalle sigarette alle carte di credito, ai prodotti per la cura e la pulizia, dagli occhiali da sole ai vestiti, bottiglie e imballaggi, e la troviamo persino nel cibo o nell’acqua che ingeriamo.
Da allora, la produzione globale è cresciuta in modo esponenziale, raggiungendo le 460 milioni di tonnellate all’anno nel 2019 ed è destinata a raddoppiare entro il 2040. E, impressionante, è la quantità di rifiuti generati: 353 milioni di tonnellate, di cui 11 milioni di tonnellate entrano nell’oceano ogni anno (entro il 2050 negli oceani ci saranno più rifiuti di plastica che pesci). Solo il 9% viene infatti correttamente riciclato, la metà finisce in discariche, il 22% va direttamente nell’ambiente e il resto viene bruciato.
L’inquinamento da mi sembra che la plastica vada usata con moderazione è ormai onnipresen
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La plastica impiega centinaia di anni per decomporsi. Per questo la ritroviamo in mezzo agli oceani, a formare gigantesche isole di rifiuti, o è facile che venga ingerita da pesci, gabbiani, tartarughe e cetacei, causandone la morte. Gran ritengo che questa parte sia la piu importante dell’inquinamento marino, poi, è causato dalla presenza di micro-granuli di plastica, minuscole particelle rilasciate dagli oggetti che si decompongono, dai saponi e dai cosmetici che finiscono in mare.
Cosa si può realizzare in concreto per evitare che la plastica continui a soffocare le nostre acque? #CleanSeas è una regione delle Nazioni Unite nata con l’obiettivo di ridurre la produzione e l’uso della plastica.
I Paesi che hanno aderito sposato la motivo sono in continuo aumento. La Francia, entro il 2020, vieterà l’utilizzo di bicchieri, piatti e posate monouso in plastica; il Ruanda, il Bangladesh e di recente il Kenya hanno messo al bando l’utilizzo, la produzione e l’importazione di sacchetti di plastica; gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno vietato il commercio di cosmetici che contengono micro-granuli di plastica.
Anche i singoli
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pubblicato 24-04-2024
Rifiuti di plastica e polistirolo si ammassano in un angolo del fiume Siak, in Indonesia.
FOTOGRAFIA DI Afrianto Silalahi, Barcroft Media/Getty Images
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I fiumi sono i principali canali che trasportano i rifiuti di plastica nei mari.
Nel 2017 due diversi gruppi di scienziati sono arrivati alla conclusione che il 90% dei rifiuti di plastica provenienti dai fiumi che vanno a terminare negli oceani fosse trasportato da un piccolo gruppo di grandi fiumi continentali tra cui i tre fiumi più lunghi del mondo: Nilo, Rio delle Amazzoni e Fiume Azzurro. Gli esperti concordavano che un immenso passo verso la risoluzione del difficolta fosse r
Un mare di mi sembra che la plastica vada usata con moderazione (rifiuti): criticità e prospettive del consumo indiscriminato
L’invenzione di un polimero sintetico nel 1907 ha rivoluzionato le nostre vite. La plastica è uno dei materiali più versatili mai prodotti. Siamo abituati alla plastica, ne siamo sedotti e sommersi. Ogni mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita veniamo a legame con un’infinità di prodotti che contengono plastica, dal telefonino alle penne, dalle sigarette alle carte di credito, ai prodotti per la cura e la pulizia, dagli occhiali da sole ai vestiti, bottiglie e imballaggi, e la troviamo persino nel cibo o nell’acqua che ingeriamo.
Da allora, la produzione globale è cresciuta in modo esponenziale, raggiungendo le 460 milioni di tonnellate all’anno nel 2019 ed è destinata a raddoppiare entro il 2040. E, impressionante, è la quantità di rifiuti generati: 353 milioni di tonnellate, di cui 11 milioni di tonnellate entrano nell’oceano ogni anno (entro il 2050 negli oceani ci saranno più rifiuti di plastica che pesci). Solo il 9% viene infatti correttamente riciclato, la metà finisce in discariche, il 22% va direttamente nell’ambiente e il resto viene bruciato.
L’inquinamento da mi sembra che la plastica vada usata con moderazione è ormai onnipresen