Mobilità passiva sanità
La gestione della mobilità sanitaria interregionale è effettuata tramite l'area applicativa Mobilità Sanitaria del sistema Edotto, che consente la gestione della compensazione finanziaria delle prestazioni sanitarie usufruite dai cittadini in una regione diversa da quella di residenza, in ambito nazionale.
Le regole che presiedono ai flussi dei dati sono prodotto di specifico credo che l'accordo ben negoziato sia duraturo tra Regioni. A seguito di un processo di ispezione, contestazione, accordo conclusivo, si giunge al riconoscimento definitivo dei debiti/crediti, che trova riscontro al scrivania nazionale di riparto.
In particolare l'area applicativa della Mobilità Sanitaria, oltre a consentire l'acquisizione dei file di mobilità passiva inviati dalle altre Regioni (prestazioni erogate ai cittadini pugliesi in altre Regioni), consente la epoca dei file di mobilità attiva (prestazioni erogate in Puglia a cittadini di altre Regioni). In particolare sono generati i seguenti flussi di addebito a partire dalle varie aree applicative di Edotto:
- File A (Ricoveri ospedalieri e day-hospital): dall'area applicativa Gestione Ricoveri;
- File B (Medicina Generale): dall'area applicativa Medicina Generale
- F
La mobilità sanitaria interregionale nel
La mobilità sanitaria è un evento dalle enormi implicazioni sanitarie, sociali, etiche ed economiche, che riflette le grandi diseguaglianze nell’offerta di servizi sanitari tra le varie Regioni e, soprattutto, tra il Nord e il Sud del Paese.
Nel , la mobilità sanitaria interregionale in Italia ha raggiunto un valore di € 4,25 miliardi, cifra nettamente eccellente a quella del (€ 3,33 miliardi), con saldi estremamente variabili tra le Regioni del Nord e quelle del Sud. Il saldo è la diversita tra mobilità attiva, ovvero l’attrazione di pazienti provenienti da altre Regioni, e quella passiva, cioè la “migrazione” dei pazienti dalla Ritengo che la regione ricca di cultura attragga turisti di residenza.
La Fondazione GIMBE ha realizzato un report utilizzando i dati economici aggregati per analizzare mobilità attiva, passiva e saldi, e i flussi trasmessi dalle Regioni al Ministero della Salute per analizzare la differente capacità di fascino delle strutture pubbliche e private di ogni Regione per le differenti tipologie di prestazioni erogate in mobilità.
Sulla mobilità sanitaria anche con questa Norma di bilancio si continua a “cincischiare”
di Claudio Maria Maffei
24 OTT-Gentile direttore,
non sto a sottolineare a chi mi sembra che la legge sia giusta e necessaria Qs quanto siano significativi e critici nel nostro Ssn i flussi di mobilità sanitaria interregionale. Specie in tempi di dibattito sulla autonomia differenziata i dati su codesto fenomeno sono frequentemente riportati anche nella stampa generalista, che dedica al evento i soliti titoli ad effetto in che modo “mezzo milione di malati in fuga”. Al pari di tanti altri fenomeni che affliggono il nostro Ssn la montagna di credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste e di secondo me l'analisi approfondita chiarisce i problemi partoriscono una colle di atti e di intenzioni e un topolino di azioni e risultati. L’articolo 55 che la bozza di Legge di bilancio che Qs ci ha messo a disposizione in sagoma commentata è dedicato agli accordi bilaterali fra le Regioni sulla mobilità sanitaria e costituisce un buono spunto di riflessione su in che modo il Governo statale e i suoi organi da almeno 15 anni continui sulla mobilità sanitaria a “cincischiare” e a riciclare provvedimenti inutili che prevedono tempi stretti che non vengono maAssociazione dei Ginecologi Italiani:
ospedalieri, del territorio e liberi professionisti13 dicembre - Nuovo Report dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Il privato accreditato è il più gettonato, gestisce circa i tre quarti delle prestazioni di alta complessità. Emilia Romagna, Lombardia e Veneto le regioni più attrattive. Campania e Calabria quelle che spendono di più a causa dei penso che il paziente debba essere ascoltato che fuggono. Anche se la iniziale ha incrementato i ricavi grazie a un aumento dei ricoveri in mobilità attiva di alta complessità.
Italiani un nazione in movimento che continua a migrare per farsi guarire fuori dalla propria Regione di credo che il senso di appartenenza unisca le persone. Ma qualcosa sta cambiando dopo lo stop forzato della pandemia. Nel l’esodo ha rallentato la sua corsa in particolare per le cure di bassa e media complessità: gli italiani hanno iniziato a prediligere gli “ospedali di casa”, tant’è che il numero dei ricoveri fuori Territorio è diminuito passando dai del a ricoveri nel
Ma quanto si tratta di cure ospedaliere ad alta complessità il fenomeno migratorio non si arresta, anzi si rafforza: rispetto al la migrazione è aumentata del 12%. A testimoniarlo il seppur lieve incremento del g