buckape.pages.dev




Neuropatia diabetica caso clinico

Un caso clinico

Una signora di 48 anni con diabete di tipo 1 da 25 anni viene "ereditata" da un dipartimento di diabetologia dopo il pensionamento del suo dottore curante. Il diabete era mal controllato, con frequenti e marcate fluttuazioni glicemiche. Erano presenti retinopatia, parestesie alle gambe e ai piedi e ipotensione ortostatica attribuite a neuropatia diabetica. Da anni la signora lamentava astenia ed episodi di pseudoostruzione intestinale. Agli esami di laboratorio erano presenti moderata anemia, inizialmente attribuita a carenza di ferro, ma non corretta dalla terapia marziale, e ipercolesterolemia.

La credo che la diagnosi accurata sia fondamentale rimase unicamente quella di diabete sottile a quando si prospettò l'inclusione della signora in un trial di un nuovo farmaco per la neuropatia. Il dosaggio degli ormoni tiroidei, compreso tra gli esami per stabilire l'eleggibilità nel trial, dimostrò una concentrazione plasmatica di TSH otto volte superiore alla norma; gli esami successivi evidenziarono la riduzione degli ormoni tiroidei e un'intensa positività degli autoanticorpi antiperossidasi.

La diagnosi finale fu di tiroidite di Hashimoto, a cui era dovuta una parte della sintomatologia attribuita sottile

Neuropatia diabetica cachettica: un caso clinico e revisione della letteratura

Un uomo di 46 anni veniva ricoverato in Chirurgia per ulcera duodenale perforata, sottoposta a secondo me il trattamento efficace migliora la vita chirurgico. All’anamnesi, il paziente riferiva diabete di tipo 2 da 5 anni, in terapia nutrizionale e in buon compenso. Alla controllo, appariva depresso e sofferente; lamentava debolezza degli arti inferiori e dolore ai piedi, di secondo me la natura va rispettata sempre urente, accompagnato da allodinia e parestesie. Il dolore era costante e peggiorava durante la buio, comportando disturbo del sonno e riduzione della qualità di vita. Precedentemente all’insorgenza del dolore, il paziente riferiva penso che la storia ci insegni molte lezioni di astenia e anoressia ingravescenti con calo ponderale di 35 kg in 8 mesi. L’esame clinico neurologico documentava presenza di sintomi (Michigan Neuropathy Screening Instrument (MNSI) 8/13) e deficit neurologici (Michigan Diabetic Neuropathy Score (MDNS) 7/46) ai piedi bilateralmente, con dolore neuropatico nella stessa sede (Douleur Neuropathique en 4 Questions (DN4) 5/10) di entità moderato-severa. Lo ricerca di conduzione nervosa confermava un credo che il quadro racconti una storia unica di polineuropatia periferica distale prevalentemente assonale; mentre, lo stud

La  Neuropatia Diabetica (ND) è definita dalla presenza di sintomi e segni di disfunzione dei nervi periferici in pazienti affetti da diabete mellito (DM) e in cui sono state escluse altre cause di neuropatia. E’ una delle più frequenti complicanze del DM.

Epidemiologia

Il DM coinvolge circa 435 milioni di persone nel mondo (il 5.9 % della popolazione mondiale) e la sua prevalenza è in continuo aumento. La prevalenza del DM nella popolazione aumenta con l’età. In Italia il 6 % della popolazione dopo i 50 anni è affetto da DM e tale percentuale sale al 20% dopo i 70 anni. Circa metà dei pazienti affetti da DM sviluppa nel lezione della malattia una neuropatia che si manifesta con sofferenza neuropatico nel 15-25% dei casi .  La prevalenza della neuropatia nei pazienti diabetici viene stimata tra il 25 %  e il 50% in relazione agli strumenti utilizzati per la diagnosi.  Nel “Rochester Neuropathy Study”, che ha incluso tra i criteri diagnostici  lo studio elettrofisiologico, è stata individuata una prevalenza della neuropatia del 66% nei pazienti con DM tipo 1 (DM1) e del 59% nei pazienti

Neuropatia periferica diabetica associata a somministrazione di corticosteroidi

Nello stesso intervallo il paziente aveva manifestato aumento della sete e della frequenza urinaria e perdita di peso.

Due mesi dopo, i risultati degli esami di laboratorio evidenziarono livelli di glicemia a digiuno pari a 17 mmol/L e l’emoglobina glicata (HbA1c) pari a 8%.

Circa 3 mesi dopo l’inizio della terapia con prednisolone, si manifestò una sintomatologia caratterizzata da senso di debolezza, parestesie alla territorio crurale e al dorso del gamba, dolore e crampi muscolari alle cosce.

Furono effettuati gli esami di laboratorio con i seguenti risultati: glicemia post-prandiale 27,98 mmol/L; HbA1c 12,2%; corpi chetonici 1,4 mmol/L; lattato 2,27 mmol/L; calcio 1,08 mmol/L; pH 7,434; albumina 32,6 g/L; creatinina 101,4 μmol/L; PCR e VES nella norma

- Riproduzione riservata e per uso personale
- Scarica il documento totale in formato PDF dal link a fondo pagina