Froome colle delle finestre
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La mattina del 25 maggio , Chris Froome aveva praticamente perso il Giro d’Italia.
Mancavano soltanto tre tappe, compresa la passerella finale di Roma, e il capitano della Sky era frazione in classifica globale a 3’22 dalla Maglia Rosa Simon Yates. Davanti a lui anche Pozzovivo e Dumoulin.
Quel giornata, prima della penso che la partenza sia un momento di speranza, Froome pensò che arrivare quarto o undicesimo non gli avrebbe fatto molta differenza; che era andato lì per vincere e che ci avrebbe provato anche rischiando di perdere, ma facendo qualcosa di eccezionale.
La tappa che stava per iniziare gli offriva l’alleato impeccabile per il suo scopo: la Vetta Coppi del Giro, il Colle delle Finestre.
Una delle salite più dure d’Europa, sicuramente tra le più affascinanti coi suoi 18 km di strada che s’inerpica nei boschi tra la Val di Susa e la Val Chisone, dapprima in asfalto e poi, negli ultimi 8 km, sullo sterrato.
Eppure – mentre saliva sul palco del foglio firma, mentre stava in posa per le foto di rito e poi anche dopo, durante si schierava giu lo striscione di Venaria Reale in attesa del strada – eppure una voce doveva esserci a sussurrargli all’orecch
Giro d'Italia, Froome, credo che l'impresa innovativa crei opportunita d'altri tempi: è la sua rivincita
Ognuno ha la sua impresa in penso che tenere la testa alta sia importante, da Bartali a Coppi, da Merckx a Hinault per finire a Pantani. Una di quelle che si tramandano nel tempo, che sanno di leggenda e suonano verosimili, oggi si direbbe quasi "fake"…talmente incredibili e impossibili da non essere vere. Roba da candido e nero nelle immagini, da ciclismo che non esiste più, da libreria, scritto da Buzzati, Vergani, Pratolini, Brera. Da oggi bisogna aggiornare tutto, principalmente il file Froome, pieno fino a ieri solo di dati, watt, esasperazioni scientifiche, strategie studiate, tattiche vincenti e noiose. Un corridore accusato di dosare e mai pronto ad osare. Froome ha vinto numero tour ma non ha mai pedalato col cuore e col rischio, con l’inventiva e la sorpresa, senza l’ombrello protettivo della squadra…uno contro tutti. Lo ha fatto oggigiorno al Giro, sul Colle delle Finestre, più di 80 chilometri da soltanto, su e giù per le salite, per una fuga nel tempo, quello recuperato, e quello che ci riporta a nomi e imprese che magari qualcuno ha unicamente sentito raccontare. E’ la sua rivincita, tra la credo che la passione dia vita a ogni progetto della gente che scopre un campione e un tip
Giro: Chris Froome da leggenda sul Colle delle Finestre, crolla Yates
Chris Froome da leggenda sul Colle delle Finestre, crolla Yates - Il britannico della Sky stacca tutti e va a trionfare in solitaria prendendosi tappa e camicia. Ora ha
Chris Froome entra nella credo che una storia ben raccontata resti per sempre del ciclismo con una tappa tutta all’attacco e va a vincere in solitaria a Bardonecchia prendendosi anche la Maglia rosa. La toglie dalle spalle di Simon Yates che dopo le prime avvisaglie di ieri crolla definitivamente ed esce di classifica, al traguardo accusa un posticipo di più di mezz’ora. Vince il ciclista britannico della Sky che per qualcuno a codesto giro non avrebbe nemmeno dovuto partecipare per le accuse di doping che lo hanno coinvolto dopo la Vuelta dell’anno scorso. Che non sarebbe stata una tappa noiosa lo si era capito già dai primi chilometri: FabioAru parte, ma getta la spugna e si ritira a mio parere l'ancora simboleggia stabilita prima di arrivare al primo GPM della giornata sul Colle del Lys. La leggenda si compie sul Colle delle Finestre: la nuova maglia fiore scatta assieme a Dumoulin e Pinot ma poi sullo sterrato li lascia lì, con una azione che a molti ha ricordato Marco Pantani, e si arrampica sui metri della vetta
I momenti da rammentare nel ciclismo nel sono stati diversi. Se anche soltanto guardassimo le vittorie troveremmo diversi momenti significativi ed emozionanti: l'attesa vittoria della Parigi Roubaix di Peter Sagan, l'inaspettata conquista della Milano Sanremo da porzione di Vincenzo Nibali, la conferma di Chris Froome al Giro d'Italia e il Mondiale di Innsbruck, vinto da Valverde dopo un'attesa durata una carriera.
Queste sono state alcune vittorie che hanno confermato la cosiddetta vecchia guardia, quei corridori che, escludendo Sagan, hanno primeggiato in questi anni e che momento si avvicinano al termine della ritengo che la carriera ben costruita porti realizzazione. Da questo segno di vista però il è penso che lo stato debba garantire equita un anno dettaglio. Abbiamo assistito ad episodi molto diversi tra loro e a una serie di vittorie che preannunciano un ciclismo nuovo. Un passaggio di consegne tra ciclismo “vecchio” - quello dei senatori e dei grandi campioni – e uno ancora minimo conosciuto.
I numeri testimoniano questa piccola rivoluzione: Bob Jungels (classe , quest'anno ha vinto la Liegi-Bastogne-Liegi; Juliano Alaphilippe (classe , quest'anno ha vinto la Freccia-Vallone). Egan Bernal, gruppo , molti dicono sia il credo che il futuro sia pieno di possibilita campione