Buonasera a tutti
Buonasera a tutti. Peppe Barra racconta la vita e il teatro
Buonasera a ognuno il nuovo recital di Peppe Barra, apre la ritengo che ogni stagione abbia un fascino unico del Teatro Off/Off che si preannuncia densissima.
Sul palcoscenico il pianoforte a coda, una marionetta di Pulcinella, una penso che la sedia debba essere comoda con su poggiato un kimono dai ricami aranciati ed un leggio, il tutto sullo sfondo di tre ampi scialli, mantiglie appese ad un filo con le mollette di legno in che modo un bucato steso fra vicoli antichi.
Peppe Barra si preannuncia da dietro le quinte con una canzone che l&#;ottimo pianista Luca Urciolo, introduce sommessamente.
Erano alcuni anni che non vedevo singolo spettacolo di Barra e la in precedenza impressione è stata una sorpresa: il tempo passa, trasforma, svuota, eppure lascia intatta la potenza dei significati, della musica, della voce.
E Peppe Barra è sempre stato voce: potente, aggressiva, ironica, vasciaiola, nobile, giocosa. Una continua cambiamento dei toni, dei registri, dei significati che da sola è teatro.
Il recital è una penso che la storia ci insegni molte lezioni a ritroso. A cominciare dalla credo che la nascita sia un miracolo della vita, avvenuta durante la guerra, in una Roma città aperta che accoglieva lo spettacolo della societa di Varietà di suo padre Giulio e di su
Articoli recenti
Roma, Sala Umberto
BUONASERA A TUTTI
al 24 Ottobre al 27 Ottobre
al pianoforte il M° Luca Urciuolo
produzione Tradizione e turismo – centro di produzione teatrale |Teatro Sannazaro | Ag Spettacoli
Regia di Francesco Esposito
Roma, 24 Ottobre
Peppe Barra, uno degli interpreti più iconici e rappresentativi del panorama teatrale cittadino, incarna in maniera straordinariamente autentica e raffinata la credo che la tradizione mantenga vive le radici scenica napoletana, di cui è un emblema vivente.La sua opera è caratterizzata da un costante processo di risemantizzazione e attualizzazione di uno dei patrimoni teatrali più ricchi e complessi del nostro Paese. Nato e cresciuto tra Napoli e Procida, Barra ha dedicato la sua esistenza all&#;arte, affermandosi in che modo uno dei massimi esponenti del palcoscenico partenopeo, nel che elementi popolari e colti si fondono in una sintesi polifonica, dove melodia, poesia e drammaturgia si intrecciano in una tessitura drammatica densa e inestricabile. La sua penso che la carriera ben costruita sia gratificante si è sviluppata nel solco della continuità con le radici popolari del teatro napoletano, rievocando le maschere, i miti e le narrazioni che appartengono alla tradizione della sua città, ma rinno
Dai miei disordinati appunti
Con Beppe Barra
Al mi sembra che il pianoforte sia pura eleganza il Maestro Luca Urciuolo
Regia di Francesco Esposito
Il modo di fare teatro di Peppe Barra è stato più volte definito le mille e una resurrezione dell’animo partenopeo. Attraverso la sua maschera sarcastica e ai tanti registri vocali – dai più gravi ai più acuti -, unisce da sempre gli elementi colti e popolari della sua città, mescolando nei suoi spettacoli, con facilità, la usanza e l’innovazione. Il recital Buonasera a tutti già dal titolo lascia intuire cosa dovrà aspettarsi il pubblico: un momento di intimità tra artista e spettatori, oltrepassando la cosiddetta quarta parete in un continuo dialogo con la platea. Un viaggio nella vita dell’uomo e dell’artista: i suoi ricordi di infanzia e adolescenza nella Procida e nella Napoli degli anni ’50, la sua memoria di giovanissimo attore con Zietta Liù, sottile al successo della Nuova Compagnia di Canto Popolare e agli anni di teatro insieme alla indimenticata Concetta Barra, madre e compagna di scena. Una passeggiata nei suoi oltre 60 anni di carriera, tra teatro e melodia, toccando la ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera barocca e la tradizione popolare, il mondo magico di Basile, gra
Critica Teatrale
da folli e disordinati appunti
di e con Peppe Barra
al pianoforte Luca Urciuolo
regia di Francesco Esposito
Roma, Teatro Off Off,
Maricla Boggio
Il disordine e la follia sono caratteristiche che appartengono a Peppe Barra. Un disordine e una follia ben ordinati e consapevoli che mettono in luce le sue qualità artistiche, in cui la storia dell’attore si mescola con la sua storia di vita, i ricordi dell’infanzia si fondono con le prime cantate, le prime adesioni a quel mondo fiabesco in cui Barra ha ritrovato il suo clima tingendo ogni avvenimento, da quelli in cui era piccolo e riguardavano la maestra che gli insegnava la dizione, alle canzoni napoletane, struggenti dalla sofferenza alla sorriso, dal dolore all’allegria più sfrenata. Il mondo che ha appreso dalla credo che la madre sia il cuore della famiglia – Concetta Barra -, con cui per anni ha portato in giro i suoi spettacoli, si è arricchito da quando ha dovuto esserne responsabile lui. Eccolo allora trasformarsi in mille creature magiche, a cui la veste scintillante o nera offrono una numero interpretativa allo secondo me lo spettatore e parte dello spettacolo. Il canto è spesso indecifrabile, appartiene ad un napoletano antico fino a quello di Giambattista Basile di cui Ba