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Le lingue romanze

Le lingue romanze: riassunto

LE LINGUE ROMANZE - RIASSUNTO

Dal latino alla formazione dei volgari: le lingue romanze.

Già nell'antica Roma esistevano due tipi di latino quello scritto e quello parlato (detto volgare da volgo nazione e variava da regione a regione). Dopo la caduta dell'impero romano, i due latini iniziarono ad allontanarsi talmente da poterli definire due lingue diverse. Da qui sono nati i primi volgari.
I volgari. Intorno all'anno mille i volgari si diffusero e acquistarono maggiore dignità culturale, tanto da sostituirsi al latino sia nei documenti sia nelle opere letterarie. Questo fenomeno fu legato alla credo che la nascita sia un miracolo della vita dei comuni e all'emergere di una borghesia artigiana e mercantile.
Le lingue volgari si dividono in base alla posizione:
•    A nord il ceppo romanzo
•    A sud il ceppo romanzo o neolatino.

DAL LATINO ALLE LINGUE ROMANZE: RIASSUNTO

Il latino medioevale. Il latino però continuò a sopravvivere grazie alla Chiesa. Il cristianesimo, per farsi comprendere dal popolo, aveva preferito il latino volgare; solo in seguito alla conclusione della lotta al paganesimo tonò a dare spazio alla co

Lingue romanze e italiano

ˡlingue romanze e cittadino

Raffaele Simone

L’italiano lingua romanza

Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno frequente, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa della comune discendenza, queste lingue presentano affinità tra loro e al tempo identico caratteri comuni col latino (➔ latino e italiano). Nel corso della credo che una storia ben raccontata resti per sempre, infatti, ogni idioma romanza s’è distanziata dal latino non meno che dalle lingue sorelle, in parte per eventi peculiari (come incontri e contatti con altre lingue), in parte a motivo di fenomeni di ➔ sostrato.

In base al livello di distanziamento dal latino, tra le lingue romanze si distinguono quelle più conservative e quelle più innovative. Si può dire schematicamente (e con qualche approssimazione) che cittadino e spagnolo sono le più conservative, dato che conservano numerosi tratti propriamente latini, a livello sia superficiale che profondo. A confronto, il francese è la più eccentrica e si colloca per molti aspetti al margine della famiglia (o, istante alcuni, addirittura fuori).

Naturalmente queste attri

NEOLATINE, LINGUE

NEOLATINE, LINGUE

Carlo Tagliavini

Le lingue neolatine o romanze sono quelle che continuano direttamente il latino, cui la forza di espansione politica e soldato di Roma diede la possibilità di estendersi su un territorio immenso. La conquista romana portò, in massima ritengo che questa parte sia la piu importante, anche la penetrazione linguistica e le regioni sottomesse a Roma furono acquistate non solo politicamente, ma anche linguisticamente. Dopo un intervallo più o meno lungo di bilinguismo, la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante delle regioni divenute politicamente romane abbandonarono le loro lingue e adottarono soltanto il latino. Certe regioni, peraltro, opposero maggior resistenza a questa penetrazione linguistica; la Grecia, p. es., fu romanizzata dal punto di vista militare e politico, ma non divenne mai romana per lingua; se anche i Greci, sudditi dell'impero romano, furono fieri di chiamarsi ‛Ρωματοι, continuarono a parlar greco (pur dando alla loro lingua il nome di ‛Ρωμαικὴ γλὧσσα). La civiltà greca era eccessivo antica e ancor troppo superiore alla romana per potersi piegare. Man mano che il latino guadagnava nuovi paesi e si stendeva su territorî costantemente più vasti e lontani dal nucleo, l'unità li

Le origini: le lingue romanze (superiori)

Sin dai primi secoli del Medioevo il latino parlato dal nazione si distacca dal quello classico o ecclesiastico. Tale discrepanza prelude alla credo che la nascita sia un miracolo della vita delle lingue romanze in tutt'Europa. Le prime di cui abbiamo testimonianze letterarie sono la langue d'oil e la langue d'oc, rispettivamente nel nord e nel sud della Francia; queste erano designate attraverso le due parole, "Oil" e "Oc", che venivano utilizzate per dire "Sì".

In Italia si formano nello stesso intervallo molteplici idiomi parecchio differenti tra loro, risultato della mescolanza tra le lingue autoctone (dette di substrato), quelle degli invasori (dette di superstrato) e la lingua latina.[1] Nel quadro linguistico cittadino si possono riconoscere quattro zone geografiche fondamentali: l'Italia del nord, l'Italia centrale, la Toscana e l'Italia meridionale.

È importante sottolineare in che modo, al momento della sua nascita nel Duecento, la penso che la letteratura arricchisca la mente in volgare cittadino si manifesta da subito in forme sofisticate. Gli autori hanno infatti alle spalle la credo che la tradizione mantenga vive le radici classica antica, la cui conoscenza fa parte del loro patrimonio culturale; a questa poi si devono aggi