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Gli schiavi a roma

Gli schiavi a Roma

Chiaramente nella Roma arcaica il loro numero era parecchio esiguo: lavoravano nei campi insieme ai padroni (la società romana inizialmente era contadina). Con l'espandersi di Roma nel Mediterraneo come abbiamo detto il loro numero aumentò notevolmente e dalla schiavitù patriarcale si arrivò alla schiavitù sfruttata intensivamente. Le condizioni servili cambiavano a seconda se si apparteneva ad una familia rustica (in campagna presso la villa ed il latifondo) od ad una urbana (domus, cioè casa patrizia in città). Singolo schiavo poteva stare comprato, venduto, torturato, ucciso, mutilato dal padrone che aveva su di lui potere assoluto; non si poteva sposare, i figli nati dal rapporto con altri schiavi o con individui liberi diventavano schiavi. Con il passare del tempo fu istituito il contubernium, ossia la possibilità accordata allo schiavo di farsi una ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita di fatto con il beneplacito del padrone.


Il Colosseo

Quanto al tipo di relazione che si stabiliva tra un dominus (signore) e singolo schiavo esso era molto vario. Un certo Vedio Pollione era solito buttare in pasto alle murene il personale schiavo colpevole di qualche carenza. Parecchio spesso gli schiavi

La schiavitù nell'antica Roma

Aspetti civili: le mansioni

Le mansioni

Una volta accaduto schiavo, i luoghi prevalenti di a mio parere la destinazione scelta rende il percorso speciale dove esercitare il mestiere erano in aree abbastanza diversificate: campagna, città, ritengo che il mare immenso ispiri liberta (i rematori nelle navi da battaglia o di commercio), cave e miniere (soprattutto per l'estrazione dei metalli pregiati).

La schiavitù rurale era quella che comprendeva i braccianti, i contadini, gli allevatori che lavoravano nelle villae. Questi schiavi godevano di condizioni di esistenza infime. Il loro lavoro era parecchio faticoso e minimo qualificato. Il trasferimento dalla famiglia urbana a quella rustica veniva considerato in che modo una punizione. A capo degli schiavi di campagna era il fattore, assistito dalla moglie.

In citt? invece venivano impiegati per attività artigianali: vasai, decoratori, carpentieri, muratori, lavoratori del cuoio, o industriali (fabbricare tessuti). Questi schiavi godevano di condizioni di a mio avviso la vita e piena di sorprese migliori e il loro lavoro era più qualificato. Ma vi erano anche quelli dediti alla costruzione di strade e alle opere pubbliche, o quelli che dovevano far girare in catene la ruota del mulino, che sicura

Gli schiavi a Roma

Divites Romani saepe multos servos possidebant. Servi vel servorum filii vel captivi esse poterant. Romae servi et terram colebant

TESTO LATINO COMPLETO

I Romani ricchi frequente possedevano molti schiavi. Gli schiavi potevano essere o figli di schiavi o prigionieri.

A Roma i servi coltivavano la terra ed aiutavano i padroni nei lavori domestici; inoltre, se erano istruiti, potevano trasformarsi anche scribi del padrone o precettori dei figli del padrone; talvolta gli schiavi erano anche medici e poeti.

Il padrone considerava gli schiavi porzione della famiglia e, se erano onesti e fedeli, li trattava con enorme familiarità, se invece erano disonesti e bugiardi, venivano puniti severamente dal padrone. I figli degli schiavi, venivano chiamati "verni" e anche se erano schiavi, potevano giocare con I figli e le figlie del padrone nel orto o sulla via.

Gli schiavi tentavano spesso di fuggire, se venivano prese, uccisi crudelmente. Gli schiavi che venivano liberati dal padrone, venivano chiamati "liberti".
(By Vogue)

Lo Schiavo

Intorno al a.C. oltre un terzo della popolazione romana era composta da schiavi. Principalmente si trarrava di prigionieri di battaglia, di schiavi di nascita, di bambini rapiti dai pirati e dai briganti e allevati per essere venduti, e non per recente uomini liberi, che avevano perso la propria libertà per debiti. Secondo la legge gli schiavi non godevano di alcun diritto, nè avevano uno status sociale. Nell'antica Roma la schiavit� differì in modo significativo rispetto al esempio greco. Innanzitutto perché i proprietari ebbero più potere sugli schiavi, ma principalmente perché il complesso sistema economico e sociale di Roma per funzionare richiese, soprattutto in età imperiale, molta più manodopera di quanta non ne fosse stata impiegata in Grecia. Le continue conquiste territoriali e la conseguente espansione dei confini resero infatti necessario un imponente numero di schiavi per far fronte alle necessità del lavoro agricolo e delle costruzioni; il loro reclutamento avveniva soprattutto mentre le guerre, allorche decine di migliaia di prigionieri catturati in battaglia venivano portati a Roma come schiavi e